Aqara, per una casa smart più al sicuro | 01smartlife

2023-01-05 16:50:18 By : Ms. Rebecca Du

Aqara è un marchio ben conosciuto tra gli appassionati di dispositivi domotici: parte della galassia Xiaomi, ha a catalogo prodotti che si caratterizzano dall’essere facili da installare, dotati di connettività senza fili con standard Wi-Fi o Zigbee, e compatibili con i maggiori sistemi vocali: Amazon Alexa, Google Assistant, ma soprattutto Apple HomeKit, quest’ultimo generalmente poco considerato da altri produttori.

Approfittando dell’uscita sul mercato italiano della nuova telecamera di sicurezza capace di fare anche da gateway Zigbee, abbiamo voluto mettere alla prova una serie di prodotti che possano costruire un sistema di sicurezza semplice, ma al contempo completo, che un utente anche non troppo esperto possa installare e configurare a casa sua: una telecamera, un sensore di vibrazioni, un sensore di apertura porte e uno per il monitoraggio delle perdite d’acqua.

Avvicinandosi le vacanze, cresce il desiderio di poter controllare gli spazi della casa anche quando si è in un’altra città, e così molti utenti cercano telecamere Wi-Fi. Quella che abbiamo voluto provare è la Camera Hub G2H Pro (circa 90 euro su Amazon), un oggetto piccolo e discreto ricco però di molte funzioni avanzate.

In un piccolo cilindro di appena 8 cm di altezza si nasconde una videocamera 1080p capace di visione notturna e di registrare audio e video con un angolo di visuale pari a 146°.

È dotata di un piedistallo magnetico che ne facilita il posizionamento dell’inquadratura e si collega a Internet via Wi-Fi, richiedendo come unico cavo visibile quello di alimentazione.

Uno dei punti di forza maggiori è l’integrazione al suo interno di un potente hub certificato Zigbee 3, capace di gestire una rete di 128 dispositivi senza la necessità di ulteriori hub esterni.

È proprio grazie a questa sua caratteristica che abbiamo impostato la prova collegando ad essa altri prodotti di Aqara allo scopo di realizzare un semplice sistema di sicurezza in casa nostra.

L’immagine ripresa è molto buona, si può apprezzare la risoluzione FullHD così come l’ampiezza ultra-wide delle sue lenti. Al buio un led invisibile illumina lo spazio creando un’immagine monocromatica, ma comunque ben definita: un limite forse è dovuto alla forte luminosità che emettono gli oggetti in primo piano, che se sono troppo vicini rischiano di compromettere la qualità della ripresa; basta operare qualche prova per trovare la posizione migliore e ottenere immagini nitide anche di notte.

La telecamera supporta tutti i principali sistemi di home automation, fra cui Amazon Alexa, Google Assistant e Apple HomeKit: è con quest’ultimo che dà il meglio di sé, in quanto è compatibile con il protocollo HomeKit Secure Video e con l’HomeKit Security System, rispettivamente dedicati al controllo e alla videoregistrazione sicura di telecamere di sicurezza e all’impostazione di sistemi antifurto.

Nella telecamera è installato un piccolo altoparlante, capace di riprodurre suonerie e utilizzabile come canale di ritorno audio per permettere di parlare in remoto con le persone presenti davanti all’obiettivo; il volume non è altissimo e non sostituisce un buon altoparlante o una sirena come deterrente, ma può essere utile per notificare eventi.

Sono molteplici le caratteristiche importanti, qui elenchiamo quelle più particolari: grazie a HomeKit e agli algoritmi di intelligenza artificiale, ad esempio, la telecamera è in grado di riconoscere i volti. È dotata di un sistema che permette di selezionare alcune aree nelle quali disabilitare la registrazione, come ad esempio il televisore, fonte di tanti falsi positivi, o le finestre dei vicini di casa. Infine è capace di registrare dei video in timelapse, comprimendo intere giornate in piccoli frammenti.

Le funzioni di hub della telecamera ci hanno permesso di integrarne i sensori virtuali che espone con gli altri sensori prodotti da Aqara, in modo da ottenere diversi livelli di protezione ed estenderla alle altre stanze della casa.

Lo standard Zigbee 3 ci aiuta, in quanto ogni oggetto diventa parte di una rete “a maglie” (mesh) e può così fare da ponte verso l’hub a dispositivi più lontani.

Negli ambienti non controllati dalla telecamera abbiamo installato il Motion Sensor P1 (circa 25 euro su Amazon), piccolo e discreto sensore di movimento a infrarossi (PIR) dotato anche di un sensore di luminosità. Le dimensioni sono estremamente contenute, come la maggioranza degli oggetti di cui parleremo in questo articolo, e questo unito al funzionamento a batteria ne permette una facile installazione ovunque, nascondendolo alla vista per ottenere ulteriore protezione.

Nella confezione troviamo il sensore e uno stand pieghevole opzionale, che ci aiuta nel posizionare il prodotto in verticale, attaccato al soffitto a testa in giù o al muro, formando un angolo di 90°.

Il prodotto è in grado di rilevare il movimento a una distanza che varia da 2 metri per un uso a bassa intensità, fino ai 5 metri di distanza aumentando al massimo la potenza; l’angolo varia fra i 150° e i 170°, permettendo così un monitoraggio completo di una stanza a partire da un suo angolo.

Insieme al movimento può rilevare anche la luminosità ambientale, dato che è utile in fase di automazione: ad esempio, si può impostare l’accensione delle luci solo a seguito di movimento di notte, evitando che ciò accada in ambienti già illuminati.

L’app di Aqara vede due dispositivi indipendenti: il sensore di movimento e quello di illuminazione: per ognuno tiene traccia delle attività monitorate, caratteristica estremamente importante proprio nella seconda funzionalità che diventa così in grado di migliorare il comfort della nostra abitazione impostando la miglior intensità di luce.

Una volta ottenuto il controllo di quello che accade all’interno della nostra abitazione, abbiamo deciso di mettere in sicurezza anche il perimetro esterno. Per assicurarci che le porte di ingresso e le finestre non vengano aperte in nostra assenza, abbiamo installato gli Aqara Door and Window Sensor (circa 16 euro su Amazon).

Ogni kit comprende un sensore Zigbee e una piccola calamita a cui è accoppiato; i due componenti vengono forniti con un buon adesivo che ne permette l’installazione senza che sia necessario forare le superfici, e vanno installati rispettivamente sullo stipite e sulla porta, in modo che quando questa è chiusa i due componenti risultino vicini.

Il funzionamento del sensore è estremamente basico: una volta accoppiato con un hub Zigbee, nel nostro caso la telecamera Wi-Fi, invia un aggiornamento ogni volta che avviene una transizione di stato da aperto a chiuso e viceversa, cioè quando il magnete si avvicina o allontana dal sensore principale.

La semplicità del sensore fa sì che la batteria a bottone che è installata al suo interno possa durare anche due anni in situazioni di utilizzo normale, mentre tutta la logica di controllo viene delegata all’hub e alla app che lo gestiscono.

Nel caso dell’app Aqara possiamo eseguire azioni subito all’apertura/chiusura della porta, oppure qualora il nuovo stato sia stato mantenuto per più di un certo tempo: con l’altoparlante della telecamera abbiamo fatto in modo che se lasciamo la porta aperta per più di un minuto viene riprodotta una suoneria particolare, avvisandoci così della situazione.

Questo uso può far sì che lo stesso sensore venga utilizzato come campanello di segnalazione, utile in particolare in spazi pubblici non sempre presidiati attivamente come botteghe o piccoli negozi.

Nei nostri test si è rivelato un buon prodotto, capace di mantenere bene la connessione con l’hub anche dopo aver riavviato la telecamera e averla spostata di posizione. Notiamo la mancanza, specialmente se paragonandolo con sensori simili di antifurti professionali, di un sistema anti-tamper, in grado di identificare quando un utente malevolo stia cercando di staccare entrambi i componenti del sensore dalla porta in modo che questi non risultino aperti, evitando la segnalazione dell’evento di allarme.

Un dispositivo estremamente versatile si è rivelato il Vibration Sensor (circa 20 euro su Amazon). Si collega in Zigbee direttamente a un hub di Aqara, nel nostro caso la telecamera, ed è capace di individuare vibrazioni, spostamenti e cadute, identificando ognuno di questi come un segnale differente al quale collegare differenti azioni.

La duttilità del prodotto si mostra dal fatto che può monitorare diversi oggetti: perfetto per le finestre, ci permette di tenere sotto controllo anche l’apertura di cassetti scorrevoli o controllare se oggetti di valore, come quadri o vasi, vengono spostati. Il sensore è di piccole dimensioni, lungo e largo 3,6 cm e profondo meno di un singolo centimetro, per questo può essere facilmente nascosto.

Ogni volta che il sensore rileva un movimento invia la notifica al gateway, in modo che possa gestire l’automazione inviando notifiche al cellulare o facendo accadere qualcosa sugli attuatori connessi in Zigbee allo stesso hub, come ad esempio riprodurre un suono di allarme.

Gli eventi vengono ripetuti al massimo ogni minuto, cosa che evita la ricezione di un numero troppo elevato di notifiche per la stessa vibrazione rilevata; c’è da sottolineare che la sensibilità può variare parecchio in base anche alla superficie alla quale il sensore viene attaccato con il nastro biadesivo fornito nella confezione: grazie all’app di Aqara è possibile scegliere fra 3 diversi livelli di sensibilità.

Per proteggere un’abitazione è importante prevenire i danni interni tanto quanto presidiare gli ingressi indesiderati, e uno dei problemi tipici se si usano lavatrici o lavastoviglie – ma non solo – è scoprire di avere una perdita d’acqua quando ormai c’è stato un allagamento.

Abbiamo così installato un Water Leak Sensor (circa 18 euro su Amazon) nelle immediate vicinanze della lavatrice, vicino al filtro, appoggiando il sensore per terra così che i due contatti visibili sul fondo dell’oggetto guardino verso il pavimento.

Il sensore sfrutta la proprietà conduttiva dell’acqua, così, non appena un rivolo d’acqua dovesse fare corto circuito fra i contatti, esso trasmetterebbe una notifica all’hub per avviare qualsiasi automazione sia stata impostata in relazione alla perdita d’acqua: spegnere la presa comandata della lavatrice e pilotare una valvola automatica per interrompere l’acqua è senza dubbio l’azione migliore, ma anche notificare l’utente della possibile perdita in modo da poter agire manualmente è qualcosa di molto utile.

Basta veramente poca acqua per attivare la segnalazione di perdita, cosa che permette di essere estremamente tempestivi; il sensore è in grado di segnalare anche il momento in cui i suoi contatti non sono più in corto circuito, inviando una notifica che rappresenta la retrocessione della perdita. Visto il prezzo, è un oggetto che val la pena di installare nelle vicinanze di ogni elettrodomestico connesso alla rete idrica, e vicino ai sanitari come wc e bidet.

Nel provare i prodotti raccontati in questo articolo abbiamo apprezzato la cura con cui sono stati realizzati e la ricchezza di dettagli, pur rimanendo estremamente focalizzati nella loro essenza. La stessa impressione l’abbiamo avuta utilizzando l’applicazione Aqara Home, disponibile gratuitamente per iOS e Android.

L’app è strutturata di base come la maggior parte dei prodotti simili: permette di gestire più abitazioni, ognuna con i suoi utenti e accessori, dividendole in stanze nelle quali posizionare i prodotti.

Una visione mostra i controlli preferiti in un quadro di insieme, così come lo stato del sistema di allarme. Quest’ultimo è una caratteristica propria di questa app: permette di impostare in modo guidato la gestione del monitoraggio continuo, al quale abbiamo assegnato il sensore di perdita d’acqua, due livelli diversi di protezione legati alla presenza o meno in casa e la modalità notturna.

A ogni stato abbiamo collegato azioni scatenanti (trigger), e le azioni da eseguire, così come eventuali ritardi che permettano di uscire di casa dopo l’attivazione manuale del sistema.

Una sezione estremamente efficace è quella che permette la creazione di automazioni: ogni sensore rende disponibili una serie di eventi scatenanti, molti dei quali configurabili nei loro parametri, alle quali possono seguire più azioni derivanti dai dispositivi che possono attuare, come ad esempio lo smartphone o l’altoparlante della telecamera che abbiamo provato.

Il meccanismo, già di per sé molto flessibile, viene arricchito dal poter indicare quando, durante la giornata, eventi e azioni devono essere configurati, ognuno con la sua programmazione.

Il sistema di Aqara è stato pensato per poter funzionare anche in assenza di una app specifica, delegando ad esempio a Apple HomeKit la configurazione e la gestione di tutti i dispositivi; fornisce però accesso a numerose capacità aggiuntive, come i grafici di dettaglio e le automazioni complesse, che la rendono decisamente consigliata per poter apprezzare al meglio questi prodotti.

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